Roma

Il Celio

Visita guidata storico archeologica

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DATA DA STABILIRE

Orario

11,00 – 12,45

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/

Dove

Roma
Via della Navicella 10

Partecipanti*

Numero max: 20
Numero min: 8

*L'Associazione iLIVE si riserva la facoltà di annullare o modificare la visita in programma nel caso non venisse raggiunto il minimo di partecipanti previsto.

I nostri consigli

Percorso

Facile

Bambini

Si

Da sapere

Si scende nei sotterranei della basilica

Diversamente abili*

Percorso parzialmente accessibile

*Chiama l'Associazione per maggiori informazioni

Il Colle del Celio

Un luogo ancora antico di Roma

Il Celio è uno dei sette colli di Roma: gli altri sono il Campidoglio, il Viminale, il Palatino, l’Aventino, il Quirinale e l’Esquilino. Anticamente veniva chiamato “Mons Querquetulanus”, il monte delle querce, in seguito prenderà il nome attuale derivante da “Caele” Caelius Vibenna, di Vulci, il quale sostenne e aiutò il re Servio Tullio, ad occupare il Celio e successivamente Roma. Il Celio fu caratterizzato dalla presenza abitativa dei soldati di Roma, il mestiere più diffuso a Roma, attraendo combattenti da ogni parte del mondo il che richiedeva un luogo adatto a grandi spazi per una convivenza quotidiana. Non è forse un caso che il Celio a tutt’oggi ospita in Piazza Celimontana il grande Policlinico Militare del Ministero della difesa.
Sebbene sia probabilmente il meno conosciuto fra i sette colli di Roma, Il Celio rimane una delle aree più autentiche e ricche di storia e antichità della città.

Il Clivio Scauro

Il Clivus Scauri, il cui nome sembra derivare da un censore del 109 a.C., è l’unica strada antica della regione Celimontana ancora oggi riconoscibile in gran parte del suo tracciato originario. Molti dei monumenti antichi si affacciamo su questa strada che ripercorreremo alla scoperta delle sue vicende dell’antichità.

Case romane del Celio

Un complesso di edifici situato sotto la chiesa dei SS Giovanni e Paolo rappresenta una delle più antiche testimonianze di culti primitivi cristiani della città. Gli ambienti che visiteremo facevano parte di una grande Domus a più piani che nel tempo subirono diverse trasformazioni e integrazioni; parte di queste sono ancora visibili inglobate nelle strutture della chiesa e degli edifici adiacenti che rendono il Celio un luogo di Roma ancora oggi immerso nella sua mistica antichità tutta da scoprire.
Si deve a Padre Lamberto e alla sua passione per i martiri Giovanni e Paolo, la scoperta e l’esplorazione dei sotterranei della basilica, luogo del martirio subito dai due fratelli, ufficiali della corte costantiniana e poi sepolti nella loro casa sul Celio sotto l’imperatore Giuliano l’Apostata (361-363 d.C.). Successivamente e fino all’era moderna numerose indagini archeologiche furono condotte a partire dal 1913 dal padre passionista Lamberto e nel 1951, insieme all’architetto Prandi, portarono alla riscoperta dell’intero complesso della Domus.
Nel 2002 i nuovi interventi di recupero, realizzati dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza Archeologica di Roma, la Soprintendenza per il Polo Museale romano e l’Istituto Centrale del Restauro, hanno permesso l’apertura al pubblico dell’importante e storico complesso archeologico che comprenderà, grazie a un recente restauro, l’Antiquarium, posto all’interno della Domus. E’ particolarmente interessante visitare questi ambienti per osservare le trasformazioni, ancora ben visibili dagli scavi a stratificazione, avvenute tra il II e la fine del IV d.C. che vedranno la loro conclusione con la costruzione della sovrastante basilica, una medesima condizione di archeologia a strati che interessa, con maggiore importanza, la storia del cristianesimo a Roma nell’antica Basilica di San Clemente, da questo luogo non molto lontano..

Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo

Fondata su un « titulus » formatosi nella casa di due ufficiali di Costantino martirizzati nel 362, la basilica fu eretta tra la fine del IV e l’inizio del V sec. d.C. dal senatore Pammachio. Il nucleo della Chiesa subì danneggiamenti a causa di invasori, saccheggi e terremoti. Sotto Pasquale II fu riedificato il convento è iniziato il campanile, ultimato nel finire del XII sec. Successi restauri e rimaneggiamenti si susseguirono fino al 1950-52. Visiteremo l’interno della basilica che conserva, nell’altare maggiore, le reliquie dei santi, affreschi del Pomarancio (1588) e dipinti del XIII sec.

– Racconti –

« Non sarà fuor di luogo ricordare che quel monte sí chiamava in antico Quercetaio, essendo ricco e fertile di tali piante, e che piú tardi ebbe nome di Celio da Cele Vibenna, duce degli Etruschi, che per l’aiuto apportato ricevette quella sede da Tarquinio Prisco o da un altro dei re: sul nome infatti gli storici discordano. Non incerte sono invece tutte le altre notizie, cioè che quelle forze, assai numerose, si sparsero ad abitare la pianura e anche i luoghi prossimi al foro, e che dal nome degli stranieri fu denominato il Vico Tosco. »
 

 Tacito, Annali LXV.

Il Tempio del Divo Claudio

Costruito da agrippina nel 54 d.C. in onore del divinizzato marito, il tempio di Claudio è uno dei più complessi e grandi edifici di tutta la regione. Fu in parte distrutto da Nerone allo scopo di sfruttare la splendida posizione del luogo per adattare un’ala della sua Domus Aurea. Dal lato opposto alla terrazza del Tempio è ancora visibile una magnifica struttura che hai spirato architetti e disegnatori di ogni tempo costituita da una duplice fila di arcate formata da grandi blocchi in travertino dietro la quale si apre una serie di ambienti realizzati in laterizi. Lo spessore di alcune di queste strutture murarie superano i 6 mt! Gli elementi del fronte presentano la caratteristica lavorazione a «bugnato rustico» tipica del periodo di Claudio.

La Basilica Hilariana

Questa interessante Basilica fu eretta dal mercante di perle Manio Publicius Hilarus come edificio di culto della congregazione religiosa dei dendrofori, dedita ai culti di Magna Mater (Cibele) e Attis. Il suo collocamento storico rientra negli edifici pagani di culto eretti sul Celio. Scavi recenti della Soprintendenza Archeologica di Roma (1997) la riportano in gran parte in luce permettendo una realistica ricostruzione della sua planimetria che prevedeva un cortile centrale, ambienti di rappresentanza e altri di servizio. Si presentava agli ospiti con pavimenti decorati da mosaici in bianco nero. Numerose le ceramiche ritrovate accumulatesi con molta probabilità quando la Basilica venne confiscata nel V secolo, ponendo così fine al suo uso come luogo di culto. Gli archeologici propongono l’abbandono definitivo della Basilica a seguito del crollo delle sue strutture avvenute durante il terremoto del 618. La Basilica non è visitabile in quanto facente parte dell’attuale Ospedale militare, ma alcuni reperti sono visibili nella vicina Villa Celimontana.

« Montiamo ora sul monte Celio a visitare quella di S. Gregorio, rinnovata nel 1683 sopra il disegno del Soria. Eccola. Facciata a due ordini di pilastri, ionico e corinzio, con doppio portico ad archi d’ordine ionico. Interno a tre navate con 16 colonne quasi tutte di granito. »

 

– Marcello Saporiti, Nuovissima guida di viaggiatori in Italia, 1842.

L’acquedotto Celimontano

Realizzato sotto Nerone con lo scopo di condurre l’acqua Claudia sul Celio. L’imperatore voleva alimentare dello stagno, i ninfei e la Domus Aurea, ma venne utilizzata anche per soddisfare gli abitanti del Celio, del Palatino, dell’Aventino, sostituendola alla Marcia e alla Giulia. Nel 201 d.C. l’acquedotto era in completo degrado tanto da costringere Settimo Severo e Caracalla a ricostruirlo quasi interamente. Da qui prese il nome di Arcus Caelemontani sostituendo il precedente nome Arcus Neroniani. Fu un progetto ardito e realizzato con grande ingegno e tecnica costruttiva, ancora oggi l’opera è conservata e visibile e desta grande ammirazione a ricordo di un grande impero che fece dell’acqua e delle strade una priorità per le proprie genti come pochi altri imperi nel mondo.

Chiesa di Santo Stefano Rotondo

Storia
La chiesa di Santo Stefano Rotondo, della anche “al Celio”, è ricordata per la prima volta ai tempi di papa Simplicio (468-483) ed è considerata uno degli edifici di culto romani con maggiori singolarità, di grande interesse storico, religioso e archeologico. Indubbiamente meriterebbe una visita a sé.
La tradizione, tratta dal “Liber Pontificalis”, racconta che fu costruita nel V secolo sotto papa Simplicio. Altri studiosi attribuiscono la costruzione a papa Leone Magno (455-461), altri ancora la fanno risalire in un’epoca più antica sotto Costantino.  Ad oggi il periodo storico unanimamente accettato la fa risalire tra la fine del IV e la seconda metà del V sec.

Architettura
La Chiese è rotonda, con un diametro di 66 metri, l’interno si presenta con 3 grandiosi cerchi concentrici. Sono 22 le colonne, di diverse altezze e origine che circondano il vano centrale interessato dall’altare, mentre i capitelli ionici furono eseguiti appositamente per la costruzione della chiesa. Numerosi studiosi collegano la chiesa di Santo Stefano Rotondo alle chiese palestinesi, e, a motivo delle sue forme, il richiamo è forte al Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Gli antichi culti
Importanti scavi archeologici eseguiti tra il 1969 ed il 1975 hanno interessato il pavimento di Santo Stefano Rotondo. Al di sotto di essi sono state scoperte alcune costruzioni: una torre e una fontana, e un importante Mitreo datato al 180 d.C., purtroppo distrutto intorno nel IV secolo. Il Mitreo, conferma la pacifica osservanza tra culti di religione mitraici e cristiani, ma anche di altre religioni, confermando che il Celio è da tempi remoti uno dei più importanti luoghi di Roma che fu adibito al rito e al culto.

Gli Affreschi
Gli affreschi originali sono andati perduti, mentre gli affreschi ad oggi visibili furono eseguiti dal Pomarancio (Niccolò Circignani) nel 1583, per rappresentare un “inquietante” ciclo del martirio cristiano: la strage degli innocenti, la Crocifissione di Gesù, il martirio di santo Stefano, i supplizi degli Apostoli. Charles Dickens quando vide gli affreschi commentò nel suo Pictures from Italy (1846) “…such a panorama of horror and butchery no man could imagine in his sleep, though he were to eat a whole pig raw, for supper.”

Via di Santo Stefano Rotondo
Prende il nome dalla chiesa, inizia da San Giovanni in Laterano per terminare in via della Navicella (vedi). Corrisponde all’antico tratto di via Celimontana ed è interessata dai maestosi archi dell’Acquedotto Neroniano. Di fronte alla chiesa, lungo l’asse della via, era presente villa Casali e il suo casino, completamente demoliti per la costruzione del grande Ospedale Militare.

Dal 1580 la chiesa è gestita dal Pontificio Collegio Germanico-Ungarico.

« Un tempo i re ressero questa città, e tuttavia non capitò mai che la trasmettessero ad un successore appartenente alla stessa casata. Sopraggiunsero estranei ed alcuni perfino stranieri. Di modo che a Romolo successe Numa che veniva dalla Sabina, un vicino, mi direte: certamente, ma all’epoca uno straniero; e così ad Anco Marcio successe Prisco Tarquinio. Questi era ostacolato dal suo sangue impuro, poiché era nato da un padre proveniente da Corinto, Demarato, e da una madre di Tarquinia, sì, ed anche di nobili natali, ma ridotta in povertà al punto da avere la necessità di soggiacere a un tale marito: perciò in patria era tenuto lontano da qualsiasi carica pubblica; ma quando emigrò a Roma, ottenne il regno. Fra lui ed il figlio o il nipote – infatti su questo punto v’è divergenza fra gli fra gli storici – si inserì Servio Tullio. Questi, se seguiamo i nostri autori sarebbe nato da una prigioniera di guerra, Ocresia, se seguiamo quelli etruschi sarebbe stato un tempo sodale fedelissimo di Celio Vivenna, e compagno d’ogni sua avventura. Egli, dopo aver incontrato varia fortuna ed essere uscito dall’Etruria coi resti dell’esercito di Celio, occupò il monte Celio, che dal suo comandante chiamò Celio, e mutato il proprio
nome – infatti in etrusco il suo nome era Mastarna – ottenne il regno con grande utilità dello Stato. »

 

Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, Tavole di bronzo di Lione: annotazione dal discorso al senato.

Visitare il Celio
La visita guidata al Celio ha inizio dalla Basilica paleocristiana di Santo Stefano Rotondo al Celio, con gli impressionanti affreschi del Pomarancio e la bellissima architettura interna; si prosegue passando sotto l‘Arco di Dolabella e Silano percorrendo l’antico tratto romano del clivus Scauri; raggiungeremo l’antica Basilica dei SS. Giovanni e Paolo, costruita su Case Romane; ammireremo i grandiosi archi del palazzo di Claudio (se accessibili); la visita continua sotto gli archi medioevali per raggiungere la chiesa di San Gregorio al Celio, una delle chiese più venerate dal popolo romano; altri siti e monumenti storici presenti nell’area di uno dei luoghi più antichi e affascianti di Roma che fu patria degli Etruschi e da cui il colle sembrerebbe prendere il nome per vicende storiche avvenute durante il periodo dei re di Roma.

La durata è di circa 2 ore.

La nostra guida

Storica dell'arte, archeologa e guida turistica abilitata dalla Provincia di Roma., Lingue: Italiano, Inglese., Lingue: Italiano, Inglese.

Costi e Prenotazioni per partecipante

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Costi per gli adulti

Biglietto di ingresso

gratuito €

Contributo Guida

10,00 €

Costi per ragazzi e minori

Biglietto di ingresso

gratuito €

Contributo Guida

gratuito fino a 10 anni
5,00 € da 11 a 18 anni

* minori sempre accompagnati da un adulto

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IL CELIO ~ Associazione iLIVE

ROMA⇢ Visita con noi l'antico Colle Celio e le sue "Basiliche, Chiese, Case romane, Strade" | Scopri quando e come partecipare #visiteguidateroma #iliveroma

Tipo di evento: Event

Modalità di partecipazione agli eventi: https://schema.org/OfflineEventAttendanceMode

Stato dell'evento: EventRescheduled

Interprete: Organization

Nome dell'interprete: Associazione iLIVE

URL interprete: https://www.iliveroma.it/visita-guidata/il-celio/

Data d'inizio: 2021-01-24 10:11

Data di fine: 2021-01-24 10:12

Prezzo d'ingresso: 10

Valuta: EUR

Disponibilità: InStock

La disponibilità inizia: 2021-01-24T10:11:00

Inventario di magazzino: 15

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