RAFFAELLO in mostra all’Accademia di San Luca
Accademia di San Luca Mostre
La mostra è a cura di Francesco Moschini, Valeria Rotili, Stefania Ventra
∼ 21 ottobre 2020 – 30 gennaio 2021 ∼

Celebrazioni 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio
Il 21 ottobre 2020 l‘Accademia Nazionale di San Luca inaugura la mostra “Raffaello. L’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate”, a cura di Francesco Moschini, Valeria Rotili e Stefania Ventra, affiancati dal comitato scientifico composto da Liliana Barroero, Marisa Dalai Emiliani, Michela di Macco, Sybille Ebert-Schifferer, Vincenzo Farinella, Silvia Ginzburg, Arnold Nesselrath, Serenella Rolfi Ožvald e Alessandro Zuccari.
L’allestimento dell’esposizione è ideato e curato da Francesco Cellini.
Questa iniziativa si inserisce all’interno delle celebrazioni dell’anno raffaellesco promosse dal Comitato Nazionale per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio istituito dal MIBACT, di cui ha ottenuto il patrocinio.
Cinquecento anni fa si spegneva a Roma, onorato come nessuno prima di lui, Raffaello Sanzio (1483-1520), di cui già l’artista e biografo Giorgio Vasari registrava l’importanza come maestro e come modello di riferimento. Una statura tanto artistica che morale universalmente riconosciutagli nel corso dei secoli successivi. L’Accademia di San Luca, nella sua duplice vocazione rivolta alla formazione artistica e contemporaneamente alla promozione dell’elevazione sociale degli artisti, trova in Raffaello l’esempio ideale cui ispirare la propria azione e diviene così protagonista della costruzione e della diffusione del mito dell’Urbinate. La mostra intende illustrare questo ruolo cardine svolto dall’istituzione attraverso opere della collezione e significativi prestiti esterni.
Già dal Cinquecento l’istituzione sceglie come propria icona la pala raffigurante San Luca che dipinge la Vergine, tradizionalmente attribuita a Raffaello, ritratto nell’opera accanto al santo patrono dei pittori e chiaramente indicato ai giovani che si affacciano ai mestieri dell’arte come riferimento principale a cui rivolgere lo sguardo. Una delle principali testimonianze della fortuna di questo dipinto è costituita dalla celebre copia, recentemente restaurata a cura dell’Accademia Nazionale di San Luca, realizzata nel 1623 da Antiveduto Gramatica e attualmente conservata sull’altare principale della chiesa dei Santi Luca e Martina con la ricca cornice donata da Carlo Maratti nel 1700. La mostra offrirà al pubblico il confronto diretto e ravvicinato tra le due opere separate da secoli, affiancandole a disegni e incisioni tratti da esse in epoca moderna.
Tra i protagonisti dell’esposizione sarà il Putto reggifestone approdato nella galleria accademica nel 1834 e accolto da artisti e amatori come l’unico affresco di Raffaello che fosse possibile osservare da vicino, dando vita a una vera e propria mania per la copia di questo soggetto. La più celebre e documentata di queste copie è quella realizzata dal giovane pittore francese Gustave Moreau nel 1858, che ritorna ad affiancarsi all’originale grazie al prestito concesso dal Musée Gustave Moreau di Parigi. L’occasione della mostra si è prestata per sottoporre il Putto dell’Accademia, da alcuni considerata una prima versione di quello dipinto accanto al Profeta Isaia nella chiesa di Sant’Agostino e la cui autografia è da tempo discussa, a nuove e importanti indagini conoscitive grazie alle quali sarà possibile nutrire il dibattito con aggiornate evidenze scientifiche.
Insuperabile modello per i giovani artisti in formazione, l’opera di Raffaello fu oggetto di numerosi esercizi di copia da parte di pittori e scultori nei vari aspetti della didattica accademica lungo il corso dei secoli, come testimoniano in mostra le prove di concorso e i materiali legati all’insegnamento.
La galleria di opere dei grandi maestri dell’Accademia che conclude il percorso illustra le varie declinazioni attraverso cui l’esempio del grande pittore di Urbino fu osservato, assimilato e rielaborato segnando in modo pregnante la storia dell’arte a Roma per un lungo periodo e sopravvivendo anche nel Novecento, come attesta il significativo autoritratto di Achille Funi che conclude l’esposizione.
Custode del mito, promotrice della diffusione del modello, in prima linea nelle celebrazioni a lui dedicate nelle ricorrenze ufficiali, l’Accademia di San Luca rinnova con questa mostra lo storico impegno nel conservare la memoria di Raffaello e di quello che l’artista rappresentò nella cultura accademica e artistica romana.
[fonte Accademia San Luca]
L’Associazione iLIVE visiterà la mostra su Raffaello Accademia di San Luca con i propri Soci in una delle date che prevedono la visita guidata curata dall’Accademia, compatibilmente alle esigenze di sicurezza per l’emergenza sanitaria.

INFORMAZIONI UTILI
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RAFFAELLO
L’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate
Apertura al pubblico
22 ottobre 2020 – 30 gennaio 2021
Luogo
Accademia Nazionale di San Luca
Indirizzo
Piazza dell’Accademia di San Luca 77, Roma
Ingresso
Libero con prenotazione
Sono previsti turni di ingresso di max 10 persone
Orari
Lunedì Chiuso (aperto con le visite guidate)
Martedì
1° Turno: 10.00
2° Turno: 12.00
3° Turno: 15.00
4° Turno: 17.00
Mercoledì
1° Turno: 14.30
2° Turno: 16.00
3° Turno: 17.30
Giovedì
1° Turno: 10.00
2° Turno: 12.00
3° Turno: 15.00
4° Turno: 17.00
Venerdì
1° Turno: 14.30
2° Turno: 16.00
3° Turno: 17.30
Sabato
1° Turno: 10.00
2° Turno: 12.00
Domenica Chiuso
Organizzazione
Accademia Nazionale di San Luca
Sito ufficiale
accademiasanluca.eu
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